È indubbio che la pandemia abbia messo in luce la fallacità dei sistemi di ricerca ancora basati sugli animali, che sono stati in molti casi bypassati per cercare prima possibile di uscire dalla crisi e immettere sul mercato sostanze che, in alcune circostanze, si sono poi rivelate letali per l'uomo.
Ma se si erano visti gli effetti negativi in precedenza sugli animali, perché hanno comunque proseguito le somministrazioni sugli esseri umani? È la prova di quanto affermiamo da anni, cioè che neppure i ricercatori si fidano dei test sugli animali? E se invece questi effetti negativi sugli animali non erano stati osservati, allora perché si continuano ad usare cavie animali, che non forniscono nessuna garanzia di quello che succederà negli esseri umani?
Dossier a pagina 10
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