Lo scorso 20 marzo una coalizione di associazioni animaliste, capeggiate dalla Ligue Suisse contre la vivisection (LSCV), aveva lanciato una petizione per chiedere che il Programma Nazionale di Ricerca -PNR 79, dotato di un budget di 20 milioni di franchi, investisse il denaro pubblico per sostituire del tutto la sperimentazione animale e non limitarsi a ridurre il numero di esperimenti con animali o limitarne lo stress durante le fasi di sperimentazione o detenzione.
Il 20 maggio le 5'000 firme raccolte sono state trasmesse alla Divisione Programmi del Fondo Nazionale Svizzero (FNS).
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Tutte le persone che hanno studiato la preistoria conoscono questo dibattito. Una questione ancora molto attuale, che riguarda la naturale dieta di ogni essere umano: siamo onnivori, siamo carnivori o siamo frugivori? Nessuno potrà mai dare una risposta certa al 100%.
L’uomo, nel corso della storia, non si è comportato sempre nello stesso modo: come tutti gli animali si adatta, evolve, cambia sé stesso e i suoi comportamenti in base al contesto, in base ai luoghi, in base agli ostacoli che incontra, in base alle comodità.
L’uomo è da sempre un cacciatore? Qual è il suo istinto? È vero che la carne nell’alimentazione umana è stata fondamentale in passato? L’essere umano è un cacciatore o uno spazzino? La caccia del passato fu sostenibile?
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È indubbio che la pandemia abbia messo in luce la fallacità dei sistemi di ricerca ancora basati sugli animali, che sono stati in molti casi bypassati per cercare prima possibile di uscire dalla crisi e immettere sul mercato sostanze che, in alcune circostanze, si sono poi rivelate letali per l'uomo.
Ma se si erano visti gli effetti negativi in precedenza sugli animali, perché hanno comunque proseguito le somministrazioni sugli esseri umani? È la prova di quanto affermiamo da anni, cioè che neppure i ricercatori si fidano dei test sugli animali? E se invece questi effetti negativi sugli animali non erano stati osservati, allora perché si continuano ad usare cavie animali, che non forniscono nessuna garanzia di quello che succederà negli esseri umani?
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Foto di Fernando Zhiminaicela da Pixabay

Il 15 aprile scorso l’ANSA lanciava la notizia che erano stati creati embrioni uomo-scimmia grazie ad una collaborazione fra istituti di ricerca americani e cinesi. Questo esperimento ha provocato molte critiche soprattutto sul piano etico, tuttavia quanti s’interessano dell’argomento da molti anni non sono rimasti per nulla stupiti. Infatti è da 50 anni che diversi gruppi di ricerca stanno cercando di ottenere chimere, ossia forme viventi derivate dalla fusione di materiale genetico appartenente a specie differenti.
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Foto di Josie Lapczynski da Pixabay

Peschiamo troppo e lo stiamo facendo male: il Mediterraneo è considerato il mare più sfruttato al mondo. Vi peschiamo dalle due alle tre volte al di sopra di quello che la natura è in grado di sopportare. A livello globale, oltre il 30% degli stock ittici è eccessivamente sfruttato e circa il 60% è pienamente sfruttato.
I pesci non godono di grande considerazione, ma sono gli animali, a livello numerico, più sfruttati al mondo. Il destino imminente dei pesci e delle altre creature dei mari è affidato a una crescita di coscienza e di conoscenza allo stesso tempo sia individuale che collettiva.
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Foto di Gianni Crestani da Pixabay